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I nostri prossimi eventi, fiere, mostre e le nuove realizzazioni.

Teste Di Moro

La Testa di Moro è un oggetto caratteristico della tradizione siciliana. Si tratta di un vaso in ceramica dipinta a mano utilizzato come ornamento che raffigura il volto di un Moro e talvolta di una giovane donna di bell’aspetto. Un’antica leggenda narra che intorno all’anno 1100, durante il periodo della dominazione dei Mori in Sicilia, nel quartiere Kalsa di Palermo,  viveva "una bellissima fanciulla dalla pelle rosea paragonabile ai fiori di pesco al culmine della fioritura e un bel paio di occhi che sembravano rispecchiare il bellissimo golfo di Palermo". La ragazza era quasi sempre in casa, e trascorreva le sue giornate occupandosi delle piante del suo balcone. Un giorno si trovò a passare da quelle parti un giovane Moro, che non appena la vide, subito se ne invaghì e decise di averla a tutti i costi. Quindi senza indugio entrò in casa della ragazza e ledichiarò immediatamente il suo amore. La fanciulla, colpita da tanto ardore,ricambiò l’amore del giovane Moro, ma ben presto la sua felicità svanì non appena venne a conoscenza che il suo amato l’avrebbe presto lasciata per ritornare in Oriente, dove l’attendeva una moglie con due figli. Fu così che la fanciulla attese la notte e non appena il Moro si addormentò lo uccise e poi gli tagliò la testa. Della testa del Moro ne fece un vaso dove vi piantò del basilico e lo mise in bella mostrafuori nel balcone. Il Moro, in questo modo, non potendo più andar via sarebberimasto per sempre con lei. Intanto il basilico crebbe rigoglioso e destò l’invidia di tutti gli abitanti del quartiere che, per non essere da meno, si fecero costruire appositamente dei vasi di terracotta a forma di Testa di Moro. Ancora oggi nei balconi siciliani si possono ammirare Teste di Moro spesso denominate anche"Teste di Turco" di pregevole fattura, un simpatico monito per tutti i mariti!

Inserito in data: 10-11-2018

Fasi Di Lavorazioni

Il processo di lavorazione che porta alla creazione delle nostre ceramiche si suddivide in sei importanti fasi: Tornitura, Essiccazione , prima cottura, Smaltatura, Decorazione e Invecchiamento.
 
Per ciascuna di queste fasi dedichiamo la massima cura in ogni dettaglio perchè il prodotto finale sia il risultato di un'opera unica, inimitabile e inalterata nel tempo.
 
La tornitura e la modellazione consistono nel dare forma e design alle nostre creazioni.
 
La seconda fase è l'essicazione nella quale i nostri prodotti sono sottoposti ad un asciugaggio lento,graduale e naturale senza sbalzi di temperatura. A questa fase seguirà la prima cottura con forni elettrici e a gas che raggiungono temperature stimate a 1000° circa.
 
Dopo la prima cottura vi è la smaltatura, nella quale i prodotti acquistano una colorazione totalmente bianca a base di ossidi e caolino; pronti cosi per passare nelle mani dei decoratori i quali daranno colore e stile alle creazioni. I colori utilizzati nei nostri laboratori vengono ideati e studiati secondo tonalità di colore che per effetto .
 
L'ultima fase consiste nella seconda cottura che arriva quasi a 950° dove le nostre maioliche acquistano una cristallizzazione unica per donare luce alle nostre opere d'arte.
 
Infine l'ultimo percorso dei nostri prodotti si conclude con l'antichizzazione, diventando ancora più caratteristici e con un richiamo allo stile classico delle ceramiche di caltagirone.

Inserito in data: 09-11-2018

Ceramiche di Caltagirone Sofia

Le Ceramiche di Caltagirone Sofia si ispirano allo stile classico delle ceramiche di Caltagirone; aggiungiamo al nostro design la migliore interpretazione artistica, studiata con nuove forme e colori in grado di unire lo stile classico a quello moderno. 
 
L’effetto luminoso che diamo alle nostre manifatture in ceramica nasce a seguito di uno studio di cristallizzazione che amplifica e armonizza lo stile degli effetti di luce che scaturiscono dalla mescolanza che diamo ai
nostri colori.
 
Le realizzazioni delle nostre ceramiche artistiche sono portatori di luce e sapienza, secondo il significato interpretato dall’artista… Luce, il cui corrisponde a quella del verbo phainō, che significa “mostrare”, “rendere manifesto”, deriva dal latino “lux” che significa “illuminare” e quindi “far vedere”. È questo significato che la nostra filosofia ha visto nella luce, intesa come ciò che permette di vedere, di distinguere le forme, la profondità della realtà. Tuttavia della luce siamo coscienti solo quando questa è assente poiché senza di essa non siamo più in grado di vedere. Ed è proprio la luce che rivela e svela; ciò che non è illuminato non ci è dato di conoscere.

Inserito in data: 08-11-2018

Cenni Storici

La ceramica è conosciuta fin dai periodi preistorici e si suppone che la sua invenzione sia avvenuta solo due volte nella storia dell'umanità: tra le popolazioni sahariane e in Giappone. Da questi luoghi d'origine si è poi diffusa in tutto il mondo.

I primi manufatti sono del neolitico, e si compongono di vasellame cotto direttamente sul fuoco. I manufatti considerati più antichi risalirebbero al XI millennio a.C. e sono stati ritrovati in Kyushu, Giappone.

Successivamente l'arte vide l'introduzione del tornio, che consentì di ottenere facilmente oggetti aggraziati e di perfetta simmetria rispetto all'asse di rotazione. La ceramica dipinta venne esportata dall'Anatolia e dai territori siriaci verso l'Europa intorno al III millennio a.C., dove però prevalse l'interesse per le forme e per le anse.
L'introduzione della verniciatura vetrosa, in uso a partire dal II millennio a.C. in Mesopotamia, migliorò ulteriormente la resistenza all'usura e le caratteristiche estetiche. Una vera rivoluzione si ebbe con la scoperta della lavorazione della porcellana, che si fa risalire all'VIII secolo d.C. in Cina. Altri centri antichi di notevole importanza risultarono quelli iraniani, come ad esempio Tepe e indiani, come Daro e Harappa.

 

Wedgwood, copia del Vaso Portland in gres (1790 circa), Cleveland Museum of Art

 

In età augustea si diffuse la ceramica aretina, con decorazione a rilievo. A questa seguì in tutto l'Occidente romano la ceramica,a rilievo detta "terra sigillata"', che rimase in uso fino al termine dell'impero.

Intorno all'anno mille sorse in Europa, nel tentativo di imitare i prodotti orientali, la maiolica.
Nel tardo Medioevo le ceramiche venivano realizzate con il tornio, cotte al forno e impermeabilizzate con una vernice vetrosa. Dopo il XIII secolo si incominciano ad usare anche altri colori e decorazioni più sofisticate. In questo periodo l'Italia centrale, sviluppò i maggiori centri di produzione: Orvieto, Siena e Faenza. Nel XV secolo si elaborarono varie forme decorative, sia per la coloristica sia per le cosiddette storie o racconti descritti e raffigurati. Il secolo XVII fu al centro di una grande importazione di prodotti cinesi che influenzò il gusto europeo. Solamente agli inizi del Settecento l'alchimista tedesco Böttger a Meissen riuscì a produrre una ceramica dura, almeno quanto quella cinese, la porcellana, grazie alla scoperta del caolino.

Verso la fine dell'Ottocento la produzione di ceramica prende corpo, grazie all'introduzione di alcune tecniche industrializzate. In Italia, nel modenese, si mette a punto una tecnica che permette di aumentare la produzione di piastrelle, all'epoca in uso quasi solo in cucina e bagno.


Negli anni cinquanta si introducono altre consistenti migliorie, quali la pressa automatica e il forno a tunnel. Con queste varianti alla produzione si riesce infine a raggiungere una produzione su scala medio-larga, necessaria per sostenere un mercato in forte espansione. Ma è negli anni sessanta e settanta che il mercato della ceramica in Italia vede una vera impennata. La produzione viene completamente automatizzata in tutte le sue fasi e viene introdotto un nuovo macchinario: l'atomizzatore. Questo consentì di sostituire i filtri pressa usati nella preparazione ad umido degli impasti. Dagli anni ottanta in poi, infine, ci si è concentrati soprattutto sulle tecniche di cottura veloce (cottura rapida monostrato) e sulla riduzione dell'impatto ambientale della produzione. Da pochi anni vengono utilizzati anche per la costruzione di dischi per impianti frenanti, mescole di carbonio e ceramica, in grado di diminuire l'effetto del fading; e poi anche per il suo peso contenuto; ancora in fase di progetto viene montato solo su vetture di alto livello, come Ferrari, Porsche e Lamborghini.

Da sottolineare oggi la valenza che la modellazione ceramica ha assunto in campo educativo sia per lo sviluppo delle attività manuali e creative sia nel settore del recupero cognitivo.

Inserito in data: 15-05-2017

Teste di Moro White Line

La nuova serie delle Teste di Moro White Line.

Un design semplice e raffinato. Visualizza sul catalogo.

Inserito in data: 27-06-2014

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Il nostro catagolo presenta nuovo articoli, con foto più grandi per una migliore visualizzazione.

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Ceramiche Sofia.

Inserito in data: 28-11-2012

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